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Elon Musk e Twitter

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Settimana che deve concludersi con la notizia della (quasi) sicura acquisizione da parte di Elon Musk di Twitter Inc. Una storia che ha avuto alti e bassi al pari di una richiesta di divorzio, dove sono stati messi in mezzo tribunali, avvocati e soldi. Tanti soldi.

Elon Musk: ultime news su Twitter

Di base, in seguito alla proposta fatta ad aprile di acquisire il 100% delle azioni, dopo che era diventato già un socio maggioritario con il suo 9%, al prezzo di 54,20 $ ad azione, per un totale di 43,20 miliardi venne poi ritrattata dal CEO di Tesla per delle presunte frodi o informazioni inesatte riguardo bot e veri utenti di Twitter. 

Una volta denunciato in un tribunale in Delaware, Musk è stato messo nella condizione di dover onorare il patto stipulato. Consideriamo anche che inizialmente le pressioni di Elon Musk erano state pesanti per l’acquisizione arrivando a minacciare di vendere la totalità delle sue azioni nel caso in cui non vi fosse stata una risposta positiva da Twitter per l’acquisto dell’azienda californiana. 

Ma perché ora? Come mai dopo mesi che il processo è stato avviato si vuole passare direttamente all’acquisto senza aspettare l’udienza del 17 ottobre? 

Probabilmente il team di avvocati ha spiegato che davanti al tribunale le difese portate avanti da Musk erano troppo deboli per reggere agli obblighi ai quali si era portato ormai troppo avanti e dunque costretto ad onorare. Per prevenire una sconfitta legale e far dunque sembrare l’acquisizione più una costrizione che un investimento proficuo, la decisione di Elon Musk è stata quella di tornare sui propri passi e di acquisire direttamente Twitter alla cifra pattuita ad aprile. Ricordiamo inoltre che tutto questo ha un costo con annessa possibile penale, nel caso di perdita e non acquisto totale dell’azienda, di un miliardo di dollari. Il titolo, inutile dirlo, è salito del 22% nella sola giornata di mercoledì finendo per raggiungere i 52 dollari, il più alto rialzo dal 4 aprile, giorno in cui presentò l’offerta di acquisto, promettendo nel prossimo futuro delle fluttuazioni simili a quanto successe nella settimana. Un problema che però viene ora per chi compra è da dove prenderà i soldi. Tassi ai massimi degli ultimi dieci-quindici anni mettono nelle condizioni di dover pagare interessi importanti sui 12,5 miliardi che verranno forniti da istituti finanziari quali  Morgan Stanley, Bank of America Corp and Barclays Plc. Quando ci sono larghe acquisizioni le banche tendono a vendere il debito (per loro una plusvalenza) per evitare di inserirlo nei bilanci. Ma attualmente gli investitori non investono in leveraged loans, avendo timore della crescita dei tassi di interesse, di una possibile recessione e di un mercato caratterizzato da un’alta volatilità principalmente a causa della guerra in Ucraina. 

Difatti il pacchetto di debito che va a comporre il prestito da 12.5 miliardi è suddiviso in

  • 6.5 miliardi di leveraged loans: che altro non sono che tipi di mutui fatti a debitori che già hanno delle situazioni finanziarie compromesse, quindi alti livelli di debito e/o bassi livelli di credito;
  • 3 miliardi di secured bonds (coperti da assets);
  • 3 miliardi di unsecured bonds (non coperti da assets).
 

Per concludere, l’interesse di Musk sembra dunque interessare il mercato in quanto negli ultimi anni è un pò diventato il Re Mida del mercato, ma allo stesso tempo la reazione dei fruitori di Twitter è stata meno esaltante visto l’utilizzo o le modifiche che si sono messe sul piatto. Dalla libertà totale di parola a un possibile inneggiare all’odio; da uno studio degli utenti ad una paura di come vengano utilizzate le informazioni.

Davide Ravera

Davide Ravera

Ciao, sono Davide Ravera, consulente finanziario indipendente iscritto all'Albo e al CFA Program. Dopo esperienze come analista equity, risk management e portfolio management presso due importanti banche austriache, ho intrapreso la strada come consulente finanziario autonomo per poter aver un impatto positivo sulle scelte finanziarie delle persone.